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Salute: l’obesità potrebbe dipendere dalla mancanza di un gene

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Obesità

L’obesità è sempre più diffusa non soltanto nei paesi industrializzati ma anche in quelli in via di sviluppo, che stanno mutuando gli stessi stili deleteri sul piano alimentare, dell’opulento Occidente. Da tempo si discute sui fattori che favoriscono questa patologia, gli scienziati negli ultimi studi stanno evidenziando sempre di più l’importanza del fattore genetico nel favorire l’aumento di peso. L’obesità, stando alle ultime risultanze della ricerca, potrebbe essere causata dalla carenza di un gene che codifica un enzima essenziale nel processo di digestione dei carboidrati. I ricercatori della School of Public Health dell’Imperial College di Londra, in particolare hanno evidenziato l’importanza del ruolo dell’amilasi salivare, che è l’enzima che ci consente di ridurre il cibo in una poltiglia e quindi di renderlo più assimilabile e digeribile. In particolare l’amilasi è fondamentale per la scissione dei carboidrati. I ricercatori hanno visto come chi presenta un numero minore di copie di questo gene aumenta il rischio di diventare obeso. In base ai risultati di questa ricerca, le persone che tendono all’obesità avrebbero proprio minori copie del gene AMY1, deputato alla codifica dell’enzima dell’amilasi salivare. Non sono ancora note le ragioni per cui la carenza di amilasi possa favorire l’obesità, i ricercatori però ipotizzano che la digestione degli alimenti che già parzialmente avviene in bocca, in chi ha meno amilasi produce un senso di sazietà minore. La seconda ipotesi avanzata dagli autori di questo studio è che una digestione insufficiente degli amidi potrebbe portare a una alterazione della flora intestinale e quindi potrebbe condurre indirettamente per questa via, attraverso altre patologie, allo sviluppo dell’obesità. La ricerca quindi pone in evidenza come l’obesità, oltre che da una alimentazione poco sana a base di cibi grassi e ipercalorici, può essere favorita anche dalla predisposizione genetica. In sostanza trattandosi di una patologia multifattoriale, derivante sia da cause ambientali, ma anche genetiche come dimostra questo studio, necessita di un approccio terapeutico che tenga conto di questa multifattorialità di base. In questo senso i ricercatori dovranno considerare anche il fattore genetico nell’affrontare l’obesità. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Nature Genetics.

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