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Salute: mucca pazza, dopo 14 anni torna la pajata

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Pajata
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L’Unione europea approva un regolamento che riabilita nuovamente il consumo di prodotti in precedenza esclusi a causa dell’emergenza “Mucca Pazza”. Dop ben 14 anni quindi l’intestino di vitello non viene più considerato un alimento a rischio per quanto riguarda la trasmissione dell’encefalopatia spongiforme bovina, nota all’opinione pubblica come morbo della mucca pazza. La modifica è stata votata lo scorso marzo ed è divenuta effettiva con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Ue del nuovo Regolamento 2015/1162. Insomma la notizia farà sicuramente piacere agli allevatori, ristoratori e buongustai italiani che potranno nuovamente gustare un piatto tipico della nostra tradizione gastronomica anche nell’ottica di valorizzare da un punto di vista economico tutta la filiera dei prodotti made in Italy. L’emergenza è scattata nel 2011 in seguito all’epidemia di encefalopatia spongiforme bovina (Bse) che ha comportato la messa al bando della colonna vertebrale dei bovini e degli intestini. Dal 2009 nel nostro paese non si registrano più casi di mucca pazza.

 

Così ha commentato Beatrice Lorenzin, ministro della salute: “Grazie alla nostra battaglia sulla sicurezza si amplia la gamma dei prodotti esportabili ed è una buona notizia per il Made in Italy. Un risultato eccellente che ripaga il nostro Paese degli sforzi compiuti in materia di controlli negli ultimi quattordici anni dai servizi veterinari del Ministero della Salute e da quelli regionali”.

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