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Gianluca Nicoletti, padre di un ragazzo affetto da autismo denuncia: “Mio figlio a 18 anni non viene considerato più autistico dalla legge”

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Al compimento dei 18 anni di età le famiglie che hanno un figlio affetto da autismo non possono più contare sui sostegni previsti a favore da chi è affetto da questa condizione.. A denunciare questa situazione è il giornalista Gianluca Nicoletti, papà di Tommy che spiega come al compimento del 18 anno bisogna in pratica ripercorrere da capo tutto l’iter burocartico che porta al riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104. In sostanza per la legge un ragazzo autistico al compimento del 18esimo anno di età diventa un adulto a tutti gli effetti, ma lo è solo formalmente per atto burocratio, ma non nella realtà in quanto chi è affetto da autismo ha sempre bisogno di cura e di attenzione. Nicoletti in questo senso parla proprio di limbo e sensibilizza istituzioni e opininone pubblica sull’autismo perché da 18 anni in poi questi ragazzi sono condannati in pratica ad essere dei fantasmi: “Il primo atto sarà festeggiare il compleanno di Tommy non più autistico, in una location che stiamo cercando. Quelle del compleanno saranno anche le prime scene di un docufilm sull’autismo che stiamo girando. Il mio vuole essere un pungolo soprattutto alle famiglie bisogna inventarsi qualcosa. Penso ad esempio all’idea che alcune possano consociarsi in piccoli gruppi, mettendo insieme contributi pubblici e beni da dare ai figli per offrire un futuro dignitoso nel “dopo di noi”.

 

Pienamente condivisibile l’appello dello scrittore nonché giornalista Gianluca Nicoletti. Ciò che più angoscia i genitori è proprio il dopo: chi si prenderà cura dei loro ragazzi quando loro non potranno più farlo?

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