Loading...

Infertilità maschile: dal seme del coccodrillo un aiuto per contrastarla

0
526
Fecondazione
Loading...
Loading...

Spermatozoo Ovulo Concepimento

La sterilità maschile è un problema sempre più diffuso nelle società industriali. D’altronde si tratta di un tema piuttosto complesso, dato che sono diverse le cause che possono influenzarla. Stando a una ricerca condotta dall’Università di Newcastle potrebbe essere utile studiare il coccodrillo quale modello in quanto potrebe aiutare a comprendere le funzioni dello sperma a livello basico e per questa via potrebbe fornire indicazioni utili anche per combattere la sterilità nella nostra specie. D’altronde il coccodrillo per quanto riguarda la riproduzione è più simile ai mammiferi che ai rettili. Nei test effettuati dai ricecatori è stato raccolto il seme dei rettili per poi incubarlo in condizioni simili a quelle dell’apparato riproduttivo femminile.  In particolare gli studiosi hanno individuato un interruttore chimico, presente negli esemplari feminili, che è fondamentale per l’attivazione delle proteine. In questo modo quindi sarebbe possibile rendere più attivi gli spermatozoi perché tra le cause di infertilità vi è anche la scarsa motilità degli stessi. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B. D’altronde sono in corso molte ricerche per cercare di trovare un rimedio alla sterilità maschile. In particolare  ricercatori dell’stituto di Genomica Funzione di Lione, in Francia, in collaborazione con la start up del Centro nazionale ricerche francese Kallistem, sono riusciti ad ottenere per la prima volta al mondo degli spermatozoi umani in vitro dalle cellule di un uomo sterile. Gli spermatozoi sarebbero stati ottenuti dal tessuto prelevato dai testicoli di un uomo sterile. La scoperta apre molte prospettive per il futuro: ad esempio potrebbe garantire agli uomini sterili di avere un figlio biologico oppure a più breve termine potrebbe preservare la fertilità dei bambini che debbono sottoporsi a terapie dannose per l’apparato riproduttivo quali le terapie oncologiche. Un’altra ricerca condotta invece alla Università della California e della Yale University School of Medicine di New Haven ha messo in luce qual è il meccanismo molecolare grazie a cui gli spermatozoi riescono a raggiungere l’ovulo come una sorta di automobilisti a tutta velocità. Quando sono nel sistema riproduttivo maschile gli spermatozoi hanno una ridotta capacità di movimento che non sarebbe sufficiente a guidarlo verso l’ovulo, una volta che entrano all’interno dell’apparato riproduttivo femminile. Fondamentale è un ormone, il progesterone, che viene rilasciato dall’ovocita. Il progesterone attrae in maniera irresistibile il recettore dell’enzima chiamato ABHD2, che si trova proprio sulla membrana esterna degli spermatozoi.

 

In sostanza questa scoperta potrebbe essere essere utilizzata per la cura dell’ infertilità maschile che colpisce sempre di più molti uomini in quanto questo ormone potrebbe riuscire a vivacizzare gli spermatozooi sonnacchiosi e pigri.

Loading...
Loading...