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Fecondazione senza ovuli: figli del futuro senza mamma?

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I ricercatori dell’Università di Bath sono riusciti utilizzando una tecnica sperimentale a far nascere dei topi mediante un processo di fecondazione che non prevede il ricorso agli ovuli femminili. L’intervento non interessa potenzialmente solo le coppie gay, ma anche le donne non fertili a causa di tumori o altre cause che potrebbero portare a termine la gravidanza senza gli ovuli inutilizzabili. In pratica i ricercatori sono riusciti a ingannare gli spermatozoi facendo loro credere di fecondare gli ovuli, quando in realtà hanno fecondato un pseudo-embrione. In tal modo la donna potrebbe non avere più il ruolo fondamentale nel processo della procreazione. Per i ricercatori se iniettando il seme negli pseudo-embrioni di topo sono nati dei topolini sani, lo stesso si potrebbe ottenere un domani utilizzando delle cellule che non sono ovuli. Così si è espresso Tony Perry uno dei ricercatori al sito della BBC: “E’ la prima volte che qualcuno è riuscito a combinare uno spermatozoo con qualcosa di diverso da un uovo per ottenere un rampollo. Questo stravolge 200 anni di convinzioni”. Ed ancora questo è lo scenario ipotizzato dal ricercatore: “una possibilità, in un futuro lontano, è che le normali cellule del corpo vengano unite agli spermatozoi per formare un embrione”. Il metodo potrebbe riovelarsi utile, oltre che per la cura della fertilità dell’uomo anche per salvare molte specie minacciate dall’estinzione. Tuttavia Carlo Alberto Redi, direttore del Laboratorio di Biologia dello sviluppo dell’Università di Pavia ridimensiona gli effetti ottenuti da questa ricerca in quanto in ogni caso sono stati utilizzati degli ovuli sebbene non fecondati: “Giocano un po’ con le parole ma in realtà, come loro stessi dichiarano, hanno usato ovociti per produrre dei partenoti, ossia cellule uovo indotte a svilupparsi come se fossero state fecondate.

 

La ricerca però è una dimostrazione che la riprogrammazione genetica può essere fatta anche impiegando cellule delle prime fasi embrionali”.

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