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Giornata mondiale del diabete: i passi in avanti della ricerca

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Diabete di tipo 1
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La giornata mondiale del diabete si è svolta il 14 novembre. Numerose le iniziative organizzate in tutta Italia per l’occasione dalla Diabete Italia onlus.  Il diabete è una malattia cronica pertanto necessita di cure costanti, la più importante è la somministrazione dell’insulina che va a sostituire la carenza da parte delle celule pancreatiche non in grado di produrla. Lo slogan della campagna scelto per quest’anno è Occhi sul diabete. Esistono due tipi di diabete il Tipo 1 e il Tipo 2. Il primo si verifica in età pediatrica, molto più raramente negli adulti e anziani e deriva da un’alterazione del pancreas che produce l’insulina. Il diabete di Tipo 2 si manifesta invece dopo i 40 anni in soggetti generalmente in sovrappeso. Sono molti i progetti di ricerca nel mondo relativi allo studio e alla cura di questa malattia. Google in particolare è pronto a investire 500 mlioni di dollari per la realizzazione di dispositivi medici a beneficio dei malati di diabete. In particolare la nuova società si chiama Onduo, ed ha lo scopo precipuo di sviluppare nuovi dispositivi da utilizzare per la cura del diabete. Onduo avvierà una collaborazione in partnership con Verily Life Sciences, divisione di Google specializzata nella ricerca scientifica. Nell’agosto scorso invece  ricercatori della Niagara University hanno presentato i risultati dei loro test in vivo al 252esimo meeting nazionale dell’American Chemical Society (Acs), a Philadelphia. Così si è espresso uno dei coordinatori dello studio: “Abbiamo sviluppato una nuova tecnologia chiamata Cholestosome che è una particella neutra a base lipidica in grado di fare alcune cose molto interessanti”. Nello specifico la nuova capsula di insulina è costituita da un involucro esterno a base lipidica, che i ricercatori hanno battezzato col nome di Cholestosome. Si tratta di una novità rispetto agli altri farmaci basati sui lipidi.

 

Come si previene il diabete? Per prevenirlo è necessario seguire una alimentazione sana, fare attività fisica, controllare regolarmente il peso nonchè la glicemia ogni 2 o 3 anni in base al proprio profilo di rischio.

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