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Sindrome dei tacchi a spillo: cos’è e come si cura

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Tacchi a spillo
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Tacchi a spillo
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I tacchi alti, in particolare quelli a spillo, sono senz’altro uno degli accessori alla moda più utilizzati dalle donne per sedurre e piacersi. Queste scarpe dalla forma appuntita e dal tacco sottile ne slanciano la figura, tuttavia col tempo se si calzano di frequente col tempo i tacchi a spillo possono procurare problemi di salute ai piedi. In particolare le donne che sono solite indossare spesso questo tipo di calzature vanno incontro alla cosiddetta sindrome di Civinini Morton, dal nome dei medici che la scoprirono nell’ottocento. A favorirla anche attività sportive quali la corsa, lo sci e l’arrampicata.

Sindrome Civinini Morton: cos’è

Questa sindrome consiste nell’aumento di volume di un nervo sensitivo interdigitale, normalmente quello passante per il terzo spazio intermetatarsale, causato da uno stimolo irritativo cronico di natura meccanica. Questo stimolo di natura meccanica provoca la crescita di tessuto cicatriziale. Le donne che ne soffrono, avvertono sintomi quali la sensazione di un bruciore e formicolio che si estende fino alle dita, come se vi fosse un chiodo o un sassolino nella scarpa con dolore urgente, tanto che chi ne soffre è spesso costretto a fermarsi per liberarsi dalla calzatura e massaggiare il piede. Inoltre il peso che va a gravare sulle dita aumenta anche il rischio di alluce valgo e le dita deformate a martello. Il neuroma tende a formarsi con maggiore frequenza tra il terzo e quarto dito, internamente alla pianta del piede, ma può interessare anche lo spazio tra il secondo e terzo dito o presentarsi contemporaneamente in entrambi i piedi.

Tacchi a spillo
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Questa neuropatia degenerativa tende a colpire prevalentemente le donne di età compresa tra i 25 e i 55 anni che hanno l’abitudine di utilizzare spesso calzature strette ed a punta con tacchi molto alti. Gli strumenti diagnostici principali che possono confrmare o scludere a diagnosi di neuroma sono l’ecografia e la risonanza magnetica. Per attenuare il dolore, almeno nelle prime fasi della malattia, si somministrano degli antinfiammatori che in ogni caso non vanno utilizzati per più di qualche giorno. La cosa più importante da fare però è di utilizzare scarpe basse e comode, evitando per almeno qualche settimana le attività sportive e le lunghe passeggiate. Nei casi non trattabili altrimenti, la terapia chirurgica rimane quella elettiva.

Sindrome di Morton: in cosa consiste l’intervento chirurgico

L’intervento, che viene eseguito in ambulatorio e in anestesia locale, consiste nell’incisione del dorso del piede e non della pianta come avveniva in precedenza. In tal modo considerata la minore invasità di questa operazione i tempi di recupero sono più rapidi. La nuova metodica, cosiddetta neuroablazione con radiofrequenza, consiste nel collocare un apposito ago all’interno del neuroma dopo aver praticato l’anestesia locale. L’ago è collegato ad un generatore di radiofrequenze che genera un calore sulla sua estremità ed è in grado, con precisione millimetrica, di andare ad eliminare dall’interno il neuroma.

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L’intervento dura solo alcuni minuti, non è doloroso e può essere eseguito in ambulatorio, pertanto il paziente viene dimesso a casa subito dopo l’intervento, può calzare fin da subito le scarpe e camminare come prima, per cui non vi è bisogno utilizzare stampelle o altri ausili.

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