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La banalità del male: il caso dell’infermiera che scambiava i bambini nelle culle per divertimento

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Infermiera scambia neonati in culla
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Infermiera scambia neonati in culla

Una infermiera del reparto Maternità dell’University Teaching Hospital di Lusaka ha rivelato di aver scambiato almeno 5000 bambini nella culla in 12 anni di servizio. Elizabeth Mwewa, questo il nome della donna, ha deciso di rivelarlo solo adesso perché è malata terminale. L’infermiera ha rivelato tutto allo Zambian Observer.

Così ha dichiarato al giornale: “Ho trovato Dio e sono rinata, e quindi non voglio più nascondere nulla: nei 12 anni in cui ho lavorato come infermiera al repartò Maternità dell’UTH ho scambiato nelle loro culle circa cinquemila neonati”. Le conseguenze di questo comportamento sono facilmente intuibili. “Chiedo anche agli zambiani di perdonarmi per tutto il male che ho fatto a bambini innocenti.  Ho provocato il divorzio di alcune coppie che, sebbene fossero fedeli, hanno pensato a un tradimento dopo il test del DNA. Ho fatto allattare a molte madri figli non loro”.

Stando anche a quanto riporta Tgcom24, la donna ha invitato tutti i bambini, nati a Lusaka tra il 1983 e il 1995, a fare il test del DNA. Ma per quale motivo ha agito in questo modo per tutti questi anni? Così ha dichiarato lei stessa: “Scambiavo i bambini per divertimento. Quindi se tutti i vostri fratelli e sorelle hanno la pelle molto scura e voi ce l’avete più chiara, è probabile che vi abbia scambiato io, e mi dispiace molto per questo“.

Insomma una motivazione che ci riporta alle pagine del saggio “La banalità del male” scritto da Hannah Arendt nel 1963. Il libro è una sorta di diario dell’autrice sulle sedute del processo ad Adolf Eichmann. Il gerarca nazista, si rifugiò nel 1945 in Argentina, fu ivi prelevato dagli israeliani nel 1960, processato per genocidio nel 1961 a Gerusalemme e infine condannato a morte per impiccagione. La sentenza fu portata ad effetto il 31 maggio 1962.

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