È salito ad almeno 21 morti il bilancio delle vittime in India per l’ultimo caso di avvelenamento da liquore illegale. Altre 10 persone sono ricoverate in ospedale, in gravi condizioni. Il drammatico episodio si è verificato lunedì sera in un villaggio del distretto di Amritsar, nello Stato settentrionale del Punjab. A renderlo noto sono state le autorità locali, aggiornando un primo conteggio che parlava di 14 vittime.
Secondo quanto riportato dalla polizia del Punjab, nove persone sono già state arrestate. Sono in corso indagini per smantellare la rete di produzione clandestina e fare luce sull’intera filiera responsabile della distribuzione del liquore adulterato. Il primo ministro del Punjab, Bhagwant Mann, ha promesso che “i colpevoli saranno puniti severamente”.
Ogni anno centinaia di persone perdono la vita in India dopo aver consumato alcolici di bassa qualità prodotti illegalmente. Per aumentarne la potenza alcolica – e dunque anche il profitto – il liquore viene spesso adulterato con metanolo, un alcol industriale altamente tossico.
Il metanolo, infatti, è una sostanza letale: una volta ingerito, si trasforma nell’organismo in acido formico e formaldeide, due composti estremamente dannosi per il sistema nervoso e per gli organi interni. Il metanolo viene assorbito molto rapidamente, soprattutto se assunto in forma libera, e può portare alla cecità, al coma e alla morte nel giro di poche ore.
Non solo alcol: tracce di metanolo si possono ritrovare, in forma residuale, anche in prodotti industriali alimentari, compresi dolci confezionati e merendine. Secondo Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, in alcuni casi il metanolo sarebbe presente come agente antimuffa all’interno delle confezioni, riconoscibile da un odore pungente di alcool denaturato all’apertura. L’assunzione frequente e inconsapevole di queste sostanze, specie nei bambini, potrebbe compromettere lo sviluppo psicofisico e favorire disturbi del metabolismo, obesità, danni epatici e renali, oltre ad alterazioni comportamentali.
Il caso del liquore killer nel Punjab riaccende l’attenzione su una piaga che continua a mietere vittime in silenzio, tra povertà, incuria e mancati controlli.