

Piero Macchi ha dedicato tutta la sua vita all’azienda Enoplastic di Bodio Lomnago (Varese) da lui stesso fondata nel lontano 1957. Nello scorso giugno all’età di 87 anni l’imprenditore è morto. L’uomo tuttavia ha voluto fare un ultimo regalo ai suoi dipendenti che l’hanno accompagnato lungo tutta questa avventura durata più di 50 anni: nel suo testamento ha disposto una donazione da un milione e mezzo di euro da dividere tra tutto il personale della sua azienda. Insomma un ultimo gesto di affetto e di generosità verso i suoi dipendenti a cui nel periodo natalizio è arrivato molto più della solita tredicesima. Stando alle disposizioni dell’imprenditore i dipendenti più giovani hanno ricevuto un assegno di 2000 euro, mentre per quelli di lungo corso si è arrivati a 10mila euro. Alcune famiglie che gli stavano ancora più a cuore hanno ricevuto un importo ancora maggiore. Così in particolare ha spiegato la figlia Giovanna, che oggi è amministratore delegato dell’azienda: “È stato un gesto di riconoscenza di mio padre nei confronti delle persone che lavorano nella nostra azienda, alcune delle quali da moltissimi anni intere famiglie sono state e sono impiegate in Enoplastic. La nostra, nonostante i numeri siano cresciuti nel corso degli anni, è sempre rimasta una grande famiglia dal 1957 a oggi. Il lascito testamentario di mio padre è stato fatto con questo spirito“.
Insomma la storia delle relazioni industriali ci ha spesso abituati a contrapposizioni nette e radicali tra imprenditori e lavoratori dipendenti, in realtà sono possibili anche casi come questo in cui un’azienda può essere intesa come una grande famiglia.