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Canarie, disastro ambientale: 12 chilometri di petrolio in mare

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Mare petrolio

Un vero e proprio disastro ambientale quello che si è verificato oltre 24 ore fa a 23 km a sud di Maspalomas, nelle Canarie. Il peschereccio russo Oleg Naydenov, che conteneva nelle stive circa 1.409 tonnellate di nafta, si è inabissato causando la fuoriuscita di una marea nera. Il giornale “Canarias 7” ha fatto sapere che il mare è stato invaso per 12 chilometri dal petrolio, e gli animali si stanno avvelenando. Il carburante già si è solidificato a causa delle fredde acque atlantiche, e le correnti lo stanno spingendo verso sud, in mare aperto. Ma secondo le ultime previsioni le correnti potrebbero mutare presto, già entro domani, e di conseguenza spingere la marea nera verso Tenerife, una delle 7 principali isole delle Canarie. C’è grande preoccupazione anche perché Tenerife vive di turismo, e questo disastro ambientale potrebbe essere una catastrofe per l’isola.

 

In queste zone vivono delfini e tantissimi pesci marini, ieri una lancia della Guardia Civil ha recuperato una tartaruga completamente ricoperta di petrolio, che riusciva appena a nuotare. Ma a rischio sono anche gli uccelli che in questa zona di mare si nutrono dei pesci con il loro lungo becco. Attualmente la nave Naydenov si trova a 2.400 metri di profondità, ed è stato inviato un robot sottomarino per esaminare la chiglia. In passato il peschereccio era stato denunciato dal Senegal per la pratica illegale della pesca a strascico.

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