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Tatuaggi, pigmenti contaminati da germi e funghi

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Tatuaggi contaminati

Il tatuaggio è sempre più di moda, ce ne sono per tutti i tipi e per tutti i gusti, tuttavia si tratta di un atto non esente da rischi per la nostra salute se per l’esecuzione dello stesso non vengono utilizzati pigmenti assolutamente sterili. Dalle indagini condotte dai Nas su 169 campioni prelevati, 29 sono risultati contaminati (circa il 18%) da cariche funginee e microbiotiche. Le indagini dei Nas fanno seguito a quelle effettuate dall’Istituto superiore di Sanità su 350 campioni di pigmenti per tatuaggi al fine di verificarne la sterilità. A fronte di questi risultati il MInistero della Salute ha disposto quindi un provvedimento temporaneo che vieta la vendita e l’utilizzo di questi pigmenti risultati non conformi, con richiesta di campionamento ufficiale per le analisi in contradditorio.  Un tatuaggio effettuato con pigmenti contaminati da cariche batteriche può dar luogo a manifestazioni sintomatiche quali gonfiore, prutito, allergie, infezioni e in casi estremi anche shock anafilattico.

 

D’altronde al giorno d’oggi con una tecnica speciale e sganciando un bel po’ di soldi è anche possibile rimuovere i tatuaggi per chi non sente più come proprio quel marchio sulla pelle.

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