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Batteri resistenti agli antibiotici: emergenza mondiale

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Farmaco ritirato
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Farmaci

L’ultimo allarme in tema di batteri resistenti agli antibiotici arriva dalla Cina, dove stando a quanto riporta la rivista Lancet Infectious Diseases, è stata scoperta la resistenza dei batteri alla colistina in pazienti e bestiame in Cina. La colistina è un farmaco di ultima linea che viene usato massicciamente in Cina soprattutto in agricoltura per velocizzare i tempi di crescita del bestiame. I ceppi batterici sono diventati resistenti al trattamento antibiotico di ultima generazione per effetto di una mutazione genetica: i ricercatori hanno individuato in batteri intestinali comuni quali E. coli e la Klebsiella pneumoniae, un gene chiamato MCR-1. La caratteristica fondamentale di questo gene è che può essere facilmente condiviso tra i batteri. Gli autori della ricerca non hanno nascosto di essere molto preoccupati: “La scoperta del gene MCR-1 annuncia la rottura dell’ultima classe di antibiotici. Anche se attualmente limitato alla Cina, il gene MCR-1 potrebbe emulare altri geni di resistenza batteriche che si sono diffusi in tutto il mondo. C’è un necessità urgente di intervenire sull’uso di polimixine negli animali e di tenere sotto stretto monitoraggio il gene MCR-1 in agricoltura e in veterinaria”. D’altronde la resistenza dei batteri agli antibiotici è sempre più un fenomeno di portata mondiale: gli esperti stimano oltre un milione di decessi che potrebbero verificarsi nel 2025 a causa di questa crescente resistenza dei microrganismi ai farmaci. Il costo economico per l’Europa si aggirerebbe intorno a 1,5 miliardi e graverebbe sopratutto su Spagna, Italia e Grecia. Nel 2050 addirittura si potrebbe arrivare a 50 milioni di decessi l’anno a causa di infezioni provocate da batteri. Stando invece a un rapporto  del governo britannico  la diffusione di una nuova generazione di super batteri resistenti agli antibiotici potrebbe comportare un numero di morti paragonabile alla grande Peste del 1665 che decimò un quinto della poplazione a Londra. Il dato a dir poco allarmante, è stato diffuso dal Dipartimento per la gestione delle emergenze nazionali di Downing Street.  Anche l’Italia segue con preoccupazione l’evolversi dela situazione. In particolare  il ministro per la Salute Beatrice Lorenzin, nell’ambito della Giornata Mondiale della salute 2015, è intervenuto sul tema relativo alla resistenza dei batteri agli antibiotici. Il ministro sottolinea l’aspetto della prevenzione e quindi in questo senso è necessario ridurre il consumo dei farmaci soltanto a quelli strettamenti necessari: “Bisogna, ad esempio, ridurre il consumo dei farmaci: l’obiettivo e’ quello di rimanere in salute il piu’ possibile, e la sfida non e’ solo curare le persone ma non farle ammalare. Dobbiamo promuovere lo stile made in Italy“. Secondo gli esperti la diffusione di batteri sempre più resistenti agli antibiotici è dovuto proprio all’abuso che si fa di questi farmaci anche quando non è necessario ii loro impiego, ad esempio in caso di influenza sono generalmente inutili, salvo complicanze, perché l’influenza è causata da un virus e non da un batterio.

 

Insomma se non si frenerà questo abuso nell’impiego degli antibiotici, anche infezioni considerate banali, potranno avere conseguenze letali.

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