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Ricostruito gomito a paziente con trapianto osseo da cadavere

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mamma melanoma oculare
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Sala operatoria

La chirurgia è il settore medico che probabilmente è stato interessato da sostanziali innovazioni negli ultimi vent’anni grazie all’apporto di altre discipline, quali le nanotecnologie e la robotica. Un nuovo traguardo in questo senso è stato raggiunto dalla chirurgia ortopedica all’ospedale dell’Angelo di Mestre. I medici hanno dovuto affrontare il caso di un paziente 55enne che a causa di un infarto con ipossia cerebrale si è ritrovato con un gomito come saldato in una unica massa ossea. In pratica l’articolazione era come se non vi fosse. I medici si sono decisi quindi per la chirurgia in quanto anche se rischiosa era l’unica soluzione possibile. L’articolazione è stata sostituita non con una normale protesi bensì con le parti terminali dell’omero e dell’ulna che sono state asportate da un cadavere. Tra le due ossa è stata quindi inserita l’articolazione protesica al titanio. Attraverso il complesso intervento a distanza di un anno il paziente ha recuperato la mobilità dell’arto che adesso può flettere ed estendere.

 

Fino ad ora non erano mai state trapiantate parti così consistenti di ossa, sia sopra che sotto l’articolazione, il che rende particolarmente merito all’equipe chirurgica dell’ospedale Angelo di Mestre che ha operato il paziente.

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