Può considerarsi terminata l’
epidemia di influenza in Italia. Quest’anno a causa del
virus influenzale sono finiti a letto ben
8 milioni di italiani. Stando all’ultimo bollettino Influnet curato dall’Istituto superiore di Sanità nella settimana che va dal 12 al 18 marzo sono stati 154mila i casi segnalati dai medici sentinella, con un’incidenza di 2,54 casi per mille assistiti del 2018. L’epidemiologo dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, ha sottolineato che quella appena conclusa può considerarsi una stagione influenzale “molto intensa, la più intensa degli ultimi 15 anni, superando nel suo momento di picco, per numero di casi, quella del 2004-2005”. L’esperto sottolinea che il
ceppo B del virus dell’influenza: “che di solito provoca epidemie contenute e si concentra sui bambini invece quest’anno non ha risparmiato neanche adulti e anziani, facendo aumentare il numero dei casi”. Oltre a questo ha circolato anche il virus pandemico AH1N1, “che dà problemi soprattutto quando colpisce gli anziani”. “Tuttavia, nonostante l’alto numero di persone colpite, prosegue l’esperto, non è stata una “stagione di particolare gravità per quanto riguarda i casi gravi e i morti. Ce ne sono stati tanti, perchè tanti sono stati i casi di influenza ma la virulenza è stata contenuta”. Anche in quest’ultima settimana la maggior parte dei casi di influenza ha riguardato i bambini sotto i cinque anni con 6,7 casi per mille assistiti, seguiti da quelli tra i 5 e 14 anni con 3,1 casi.
Nei giovani adulti l’incidenza è scesa a 2,5 casi per mille assistiti e a 1,2 negli anziani dai 65 anni in su. Insomma l’influenza può dirsi davvero ai titoli di coda.
