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Aids, l’esperto avverte: “Clandestini rappresentano nuovo focolaio, facciano il test”

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Il 1 dicembre scorso, come ogni anno, si è celebrata la Giornata Mondiale contro l‘Aids. La malattia è causata dal virus dell’Hiv che mina progressivamente, in un processo che dura anni, le difese immunitarie. In questo senso si parla di immunodeficienza acquisita.

Aids: poca informazione e il test andrebbe esteso agli immigrati

A tal proposito in occasione di questa giornata contro l’Aids, ha parlato l’immunologo Fernando Aiuti, che da anni è impegnato nella lotta contro il virus, nonché fondatore e presidente onorario dell’Anlaids. Intanto il  professore, stando a quanto riportato da Il Secolo d’Italia, afferma che ancora oggi c’è poca informazione su questa malattia: “Ormai di Aids non si parla più se non in occasione della Giornata mondiale del primo dicembre. I giovani non ne sanno nulla e da anni sono scomparse le campagne istituzionali di prevenzione. Ma se, per fortuna, grazie ai farmaci sono diminuiti i morti, l’Aids colpisce ancora, con 3.500 nuove infezioni all’anno. Per questo servono campagne per invitare tutti a fare il test Hiv”. In una intervista rilasciata all’Adnkronos, il professore Aiuti sottolinea l’importanza della prevenzione. Insistendo su questo tema, l’immunologo ha dichiarato che bisogna tenere presente i cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, in particolare gli irregolari e i clandestini: “Anche se molti non vogliono riconsocerlo, rapresentano un nuovo focolaio della malattia”. Il test per l’Hiv andrebbe quindi esteso anche agli extracomnunitari, in quanto potrebbero favorire la diffusione del virus Hiv. In particolare Aiuti fa riferimento a dati ben precisi, citando le statistiche più recenti del Centro operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità, secondo cui tra i casi di nuove infezioni uno su tre, il 34,3%, riguarda cittadini stranieri, e rimarca che si tratta di un “dato aumentato di 8 volte in cinque anni”. Secondo il medico sarebbe quindi opportuno: “Fare campagne di prevenzione mirate anche agli extracomunitari, che nel 70-80% dei casi non sono “tracciati”, in quanto irregolari, e di cui non si sa nulla, dove sono e che fanno, trovando le modalità giuste per fare in modo che si sottopongano ai test“. Inoltre mentre i fondi messi a disposizione per la lotta alla malattia sono pochi, si assiste a un aumento dei casi. In particolare Aiuti ha sottolineato che: “Le campagne di prevenzione non esistono più, e non se ne vedono da almeno 7-8 anni, per cui bisogna ricominciare a parlare di Aids, a partire dalle scuole“.

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