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Le vie dell’amore sono infinite: uomo si innamora di una sex doll: il perché di questo fenomeno in crescita

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Uomini si inamorano bambole di plastica
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Uomini si inamorano bambole di plastica

Provare amore per una sex doll non è certo all’ordine del giorno, eppure sta crescendo sempre di più il numero degli uomini che intraprende delle relazioni con queste donne di plastica.

La storia di Kirk che si innamora della sex doll

Kirk è un uomo tedesco di 40 anni, che dopo la fine di due storie importanti, aveva perso la fiducia nel’amore. Insomma pensava che non si sarebbe più innamorato. La solitudine si era impossessata della sua vita, per cui pian piano si è risvegliato in lui un desiderio di amore.

Ed è così che nella sua vita entra Jenny, questo il nome che l’uomo ha voluto dare alla sua sex doll. La bambola in silicone che pesa 50 kg e che ha pagato 6000 euro, dal 2015 è diventata la sua compagna di vita. I due sono convolati perfino a nozze. Kirk ha spiegato che la sua Jenny, anche se è solo una bambola in silicone, riempie i suoi momenti di solitudine e di vuoto affettivo.

Perché sempre più uomini preferiscono le sex doll alle donne in carne e ossa?

La storia di Kirk in effetti ci dà molto da riflettere, in particolare viene da chiedersi quali sono le ragioni che possono sottendere una scelta del genere da parte di un uomo? In questo senso dobbiamo parlare dei iDollator che sono le persone che vivono in maniera particolarmente intenso il rapporto con la propria bambola. Deriva dall’unione di queste due parole: idolator e doll. In particolare navigando in internet si trovano blog e fora specifici. I motivi – e qui torniamo alla domanda iniziale – per cui alcuni uomini le preferirebbero alle donne in carne e ossa, vanno ricercati nel fatto che non pretendono nulla, sembrano perfette in quanto non invecchiano, sono sempre a disposizione e costano relativamente poco.

Si sa che ogni relazione per funzionare richiede impegno e certo non mancano motivi di attrito nella coppia che vanno affrontati e risolti insieme. La sex doll invece per l’uomo diventa un sostituto perfetto: non domanda, non giudica, non tradisce, è lì sempre disponibile. Inoltre su di lei il tempo non ha effetto:  non invecchia e non ingrassa, rimane sempre uguale a se stessa. Parafrasando il famoso aforisma di Karl Kraus a proposito del feticismo per i piedi femminili (Sotto al sole non c’è persona più infelice del feticista che brama una scarpa da donna e deve accontentarsi di una femmina intera) si potrebbe dire che non c’è uomo più infelice della terra che brama una bambola e deve accontentarsi di una femmina intera.

Agalmatofilia: cos’è

L’agalmatofilia indica l’attrazione per le statue, bambole, manichini e oggetti simili. Era particolarmente diffusa nel mondo antico. Basti solo pensare alla Venere cnidia, l’opera di Prassitele, in grado di suscitare desiderio erotico nell’osservatore. Ovidio nelle Metamorfosi narra di Pigmalione che viene preso da amore per la statua Galatea. La statua, stando a quanto ci racconta il poeeta, si trasformerà in una donna vera. L’attrazione sessuale per le statue viene descritto in termini medici per la prima volta da 1877 di Richard von Krafft-Ebbing nell’opera intitolata Psychopathia Sexuali, che descrive il caso di un giardiniere che, attratto di una statua della Venere di Milo, venne scoperto mentre provava ad avere un rapporto sessuale con la stessa.

Evidentemente con l’avanzare di mezzi tecnologici, alle statue si sono sostituite le moderne Sex Dolls o bambole iperrealistiche del sesso.

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