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COVID-19: nuova sottovariante Omicron scoperta in Israele

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Virologo scienza
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Si pensa che la sottovariante abbia avuto origine in India ed è stata trovata in Canada, Danimarca, Singapore, Cina e Australia.

Circa 20 casi di una nuova sottovariante che si è sviluppata dalla variante originale di Omicron sono stati scoperti in Israele, ha riferito KAN l’emittente radiofonica e televisiva pubblica dello stato di Israele giovedì sera.

La sottovariante, nota come BA2, è stata scoperta durante il sequenziamento genetico di campioni di pazienti COVID. Contiene più mutazioni rispetto all’Omicron originale e potrebbe essere più violento. Tuttavia, il pericolo rappresentato dalla nuova sottovariante è ancora incerto e il quartier generale del ministero della Salute per il coronavirus ha chiarito che non c’erano prove che BA2 si comportasse diversamente da Omicron. BA2 è stato visto per la prima volta in Cina poche settimane fa e si sospetta che abbia avuto origine in India. È stato osservato anche in Danimarca, Australia, Canada e Singapore, ha riferito inoltre l’Israeli Public Broadcasting Corporation. Gli scienziati citati nel rapporto di KAN hanno affermato di essere preoccupati per questo nuovo sviluppo.

Negli ultimi 10 giorni, Israele ha continuamente raggiunto un nuovo record di portatori di virus, passando da 12.000 al giorno a 48.000, con esperti che ritengono che il numero reale di persone infette sia probabilmente molto più alto. Anche il numero di pazienti gravi, sebbene ancora limitato, ha iniziato ad aumentare. Giovedì c’erano 283 pazienti rispetto ai 136 della settimana precedente. Inoltre, 284 nuovi pazienti sono stati classificati come gravi nei sette giorni precedenti, segnando un aumento del 189% rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, la situazione generale dei pazienti con Omicron sembra essere molto migliore rispetto alle ondate precedenti. Se la nuova sottovariante è effettivamente più violenta di Omicron, ciò potrebbe causare malattie più gravi e aumentare il numero di pazienti gravi in ​​ospedale. La nuova sottovariante, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, viene monitorata da ricercatori israeliani e internazionali.

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