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Al via la stagione della caccia “selvaggia”, ma gli animalisti denunciano la mancanza di normative

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caccia fucile

Domenica 20 settembre inizia la stagione della caccia, ma sono ancora molti i punti oscuri e le normative zoppicanti, se non del tutto mancanti a tal riguardo. Le associazioni animaliste Enpa, Lac e Lav hanno inviato una lettera a Renzi, sottolineando “la grave e perdurante situazione di illegittimità in materia faunistico-venatoria” di tantissime regioni italiane. I piani faunistico-venatori regionali (PFVR) dovrebbero essere aggiornati per legge ogni cinque anni, ma molte regioni hanno dei piani vecchi e antiquati, mentre altre invece non ne hanno proprio. Il piano faunistico-venatorio regionale dovrebbe andare a riformulare le leggi che regolamentano la caccia, proprio perché il territorio può essere modificato da incendi, siccità, disboscamenti, inquinamento, distruzione dell’habitat e del suolo che vanno ad incidere sulla flora e sulla fauna. L’obiettivo di questi piani è proteggere le biodiversità e le razze che rischiano l’estinzione, ma non c’è una legge che regolamenti la caccia “selvaggia” dei cacciatori. Inoltre, senza l’aggiornamento di un piano, gli stessi proprietari di territori, che vogliono inibirli ai cacciatori, non hanno la possibilità di farlo a causa di ostacoli burocratici. La lettera delle associazioni chiude chiedendo: “un forte intervento sulle amministrazioni regionali perché vengano ristabiliti il diritto e la tutela della fauna e dell’ambiente.

 

La mancanza della programmazione faunistico-venatoria del territorio è un’ulteriore conferma dell’insostenibilità della caccia nel nostro Paese, quella insostenibilità su cui siamo stati nuovamente chiamati a rispondere lo scorso anno dall’Unione Europea con l’avvio di una procedura PILOT, che generalmente rappresenta la fase propedeutica ad una procedura d’infrazione”.

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