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Caso Loris, quanto vale la morte di un bambino in tv? Anche 3.000 euro per mentire

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Veronica Panarello

Il cancan mediatico scoppiato intorno al caso Loris a distanza di un anno non si è ancora concluso. E’ ancora fitto il mistero relativo alla morte del piccolo, ucciso lo scorso 29 novembre 2014. Ma sono emersi ulteriori particolari legati alla vicenda a dir poco squallidi, con i parenti della mamma di Loris, Veronica Panarello, che ci hanno sguazzato in questa torbida storia di cronaca italiana riuscendo a intascare anche un bel po’ di euro. E’ quanto emerge dalle indagini della procura di Ragusa, che ha scoperchiato un vaso pieno di ipocrisie, falsità e meschinità umane difficilmente accettabili. I parenti della vittima andavano in televisione a raccontare ciò che veniva imposto di dire, in cambio di soldi o di regalini. Decine e decine di intercettazioni inchiodano i parenti di Loris, i quali senza problemi negoziavano le dichiarazioni da fare. E così quello che avevano dichiarato dinanzi al giudice lo negavano nelle tv, creando un caos mediatico e giuridico intorno alla vicenda. Tra le trasmissioni coinvolte, secondo quante riferisce Il Fatto Quotidiano, ci sono Domenica Live e Delitti e misteri. La mamma di Veronica Panarello, Carmela Anguzza, avrebbe intavolato delle vere e proprie trattative per fare false dichiarazioni, arrivando a percepire anche 3.000 euro.

 

Una prozia di Loris invece nelle intercettazioni accusa il papà di Veronica, Francesco Panarello, un parassita in quanto si sarebbe intascato i soldi raccolti su un fondo inviati da chi fa parte del fronte degli innocentisti. Tutto questo schifo sulla pelle di un bimbo ucciso a sangue freddo, su cui non è stata ancora fatta piena luce.

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