Lo sfogo di Romina Power: “Basta parlare di mia figlia Ylenia”

Nel lontano dicembre del 1993 la figlia di Romina Power e Albano Carrisi fece perdere del tutto le sue tracce. All’epoca della scomparsa aveva 23 anni. Negli ultimi giorni il caso della scomparsa della ragazza è tornato alla ribalta mediatica per via di nuove indiscrezioni filtrate dagli Stati Uniti. Stando a queste ultime Ylenia Carrisi potrebbe essere stata vittiama di un serial killer soprannominato “Happy face killer”. L’uomo avrebbe infatti rivelato di aver ucciso una giovane ragazza con lo zaino in spalla che faceva l’autostop per raggiungere il Nevada o la California. La sfortunata ragazza potrebbe essere stata proprio Ylenia. Per charirlo la polizia americana avrebbe prelevato il Dna sia di Albano che di Romina, il cantante pugliese ha confermato mentre l’ex moglie ha smentito. Insomma benché la procura di Brindisi qualche anno fa abbia archiviato il caso dichiarando la morte presunta della ragazza in America, si segue questa nuova pista che potrebbe portare alla verità sul giallo della scomparsa di Ylenia Carrisi. Tuttavia Romina Power in una lettera aperta alla stampa datata il 29 novembe scorso proprio il giorno in cui la figlia avrebbe compiuto 45 anni così ha scritto: “Cara stampa, torno in Italia per rimanere paralizzata davanti a un’edicola Ci sono tante disgrazie nel mondo quotidianamente, ma, consapevolmente speculare sul dolore altrui, lo trovo la più grande bassezza. Si dà per certo ciò che non lo è, pur di fare del becero sensazionalismo, pur di vendere e guadagnare qualche sporca moneta”. I toni sono molto duri, anche nel richiamo al silenzio: “Chi compila quelle ‘notizie’ avrà pure una famiglia, avrà pure un po’ di empatia, come si fa a non avere più cuore? Un cuore per una famiglia che soffre da anni. Basta speculazioni!“.

 

D’altronde quello di una madre che perde il proprio figlio è un dolore letteralmente indicibile. Per dire di un figlio che perde i genitori lo si definisce orfano, ma non c’è parola in nessun vocabolario del mondo ad indicare una mamma o un padre “orfano” del proprio figlio.