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Quelli dell'”Audi gialla” come quelli della “Uno Bianca”: macchina ritrovata, ma banditi irreperibili

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audi gialla

Fine della corsa per l’Audi gialla, che per settimane ha seminato panico e terrore sulle strade del Nordest Italia. L’auto con targa svizzera, rubata lo scorso 26 dicembre a Milano, è stata ritrovata bruciata in una campagna nel trevigiano. Continua invece la latitanza dei tre banditi, provenienti dall’Est Europa, uno dei quali sarebbe anche stato identificato. E’ molto probabile che proprio nella zona di Treviso ci sia la residenza dei tre banditi, o comunque una base di appoggio. Benché le telecamere sono disseminate in ogni angolo di strada, le forze dell’ordine faticano ad individuare i tre criminali, pericolosi ed armati, da assicurare alla giustizia. Per certi versi ricorda la storia della Uno Bianca, la banda criminale che tra gli anni ’80 e ’90 lasciò una lunga striscia di sangue dietro ai loro efferati delitti. In quel caso l’individuazione dei criminali risultò particolarmente complicata per diversi motivi. Innanzitutto la Uno bianca era una macchina particolarmente diffusa, sia come colore sia come modello, nel periodo a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Inoltre i criminali erano poliziotti, quindi potevano evitare qualsiasi tipo di controllo risultando praticamente insospettabili.

 

Come quelli della Uno Bianca anche i tre delinquenti dell’Audi gialla continuano a sparire come fantasmi nella notte. Eppure le loro azioni criminali sono state riprese da diverse telecamere di sicurezza, sia sulle strade che presso pompe di benzina. L’Audi gialla dava troppo nell’occhio, così i criminali hanno deciso di sbarazzarsene. Forse il cerchio si sta stringendo, ma i delinquenti sono ancora pericolosamente a piede libero.

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