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Virus Zika, quali rischi si corrono in Italia e in Europa?

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Zanzara Tigre
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Zanzara Tigre

IL virus Zika di cui tanto si parla in queste ultime settimane, viene trasmesso dalla zanzara tigre. Ora questo insetto è presente in Italia da anni e per la sua aggressività sta soppiantando le popolazioni della nostrana Culex Pipiens. C’è chi teme quindi che la zanzara tigre potrebbe diventare il vettore in Europa del virus. Questo virus Zika, si rivela pericoloso in particolare per le donne incinte in quanto può provocare malformazioni dei feti, dando luogo a microcefalia nei neonati. Stando a quanto dichiarato dal Prof. Peter Lüthy, esperto di zanzare tigre, in un’intervista pubblicata nella giornata di oggi sul quotidiano svizzero “Zentralschweiz am Sonntag” ci sarebbe questo rischio di propagazione in Europa del virus Zika attraverso la zanzara tigre. Tuttavia non più tardi di venerdì, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha affermato che il rischio di propagazione del virus Zika in Europa è “estremamente bassa”, a causa delle basse temperature invernali, ma potrebbe aumentare con il ritorno dell’estate. Tuttavia l’OMs ha stimato tra i tra i 3 e i 4 milioni le persone che potrebbero essere contagiate dal virus Zika. La zanzara tigre è presente in diversi paesi europei, non solo nell’Europa meridionale. D’altronde come ha aggiunto l’esperto, sarebbero stati individuati dei focolai a Friburgo in Brisgovia ed ad Heidelberg, in Germania. La zanzara tigre si è acclimatata in diversi paesi europei, non solo nell’Europa meridionale. Domani 1 febbraio Il comitato d’urgenza del regolamento sanitario internazionale dell’OMS ha convocato un comitato di emergenza per fare il punto sulla situazione e per fornire misure da adottare nell’immediato nei paesi maggiormente colpiti dall’epidemia e soprattutto per  decidere se decretare l’emergenza sanitaria internazionale. Per quanto riguarda l’Italia alcuni microbiologi clinici italiani hanno lanciato l’allarme riguardo alla possibilità di incremento di casi di virus Zika nel nostro paese. Il problema in Italia si porrà con l’inizio della stagione di attività biologica delle zanzare, perché se una persona torna da un viaggio in un paese in cui la malattia è endemica e quindi contrae il virus e viene punto da una zanzara, questa diventa portatrice ed è in grado di infettare la persona che punge dopo e via di seguito. Se non si interrompe questo circolo vizioso vi è la possibilità di innescare quindi un focolaio autoctono che può assumere anche dimensioni importanti o portare il Paese a diventare endemico. In sostanza il virus Zika viene trasmesso solo dalle zanzare della specie Aedes Aegypti ma non da persona  a persona, tranne il caso della madre e del feto. I sintomi del contagio da virus Zika sono rappresentati da: febbricola, eruzioni cutanee, congiuntivite, mal di testa e artralgie, che compaiono tra i 3 e i 12 giorni dopo la puntura della zanzara vettore e possono durare da 2 a 7 giorni. Circa una persona su quattro non sviluppa sintomatologia. Al momento non esiste alcuna cura per cui è importante attuare la massima prevenzione.

 

I consigli consistono quindi nel rendere meno favorevoli le condizioni di sviluppo di questi insetti ematofagi: eliminare i ristagni d’acqua che le zanzare utilizzano per deporre le loro uova, non accumulare rifiuti in casa e utilizzare zanzariere e prodotti repellenti.

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