Silvio Berlusconi e la rivoluzione liberale: il sogno di un nuovo Centro-Destra italiano

Nel discorso tenuto ai giovani di Azzurra LIbertà Silvio Berlusconi è apparso tonico e motivato. Il leader di Forza Italia cha ad aprile ha finito di scontare l’affidamento ai servizi sociali nell’ambito del processo Mediaset, ha criticato il governo Renzi paventando il rischio di una deriva autoritatia: “ll Paese è a rischio di deriva autoritaria. Una situazione inaccettabile. Oggi la democrazia in Italia è sospesa, con un capo del governo che non è stato eletto dai cittadini.” Da qui il consiglio a coloro che rappresentano l’elemento più vivace e promettente del partito: “Per questo voi dovete far ragionare gli italiani, rendeteli consapevoli della situazione inaccettabile in cui è il nostro paese“. In particolare il cavaliere ha illustrato il suo sogno di un centro-destra italiano che raccolga tutte le forze moderate per realizzare la rivoluzione liberale. In effetti considerando i vari partiti che negli anni scorsi hanno sotrtretto i governi targati Berrlusconi, basti solo pensare alla Lega, non sempre gli alleati del premier potevano definirsi tali. Così si è espresso in propositoil leader di Forza Italia: “Dobbiamo convincere tutti gli italiani che amano la libertà a dare un voto intelligente, non frazionato fra tanti partiti e partitini e dobbiamo convincere chi non vuole ad andare a votare perché chi non ci va commette un reato nei confronti di se stesso e della propria patria. Bisogna che i moderati italiani tornino ad essere una consapevole ed organizzata maggioranza politica“.

 

In effetti Berlusconi imputa proprio a quei 6-7 partitini che gli hanno messo i bastoni tra le ruote quando era presidente del Consiglio, l’impossibilità di fare la rivoluzione liberale, che è poi il motivo per cui ha deciso di scendere nell’agone politico.