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Onde gravitazionali, i buchi neri ci raccontano il nostro Universo

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Buco nero
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Buco nero

Le onde gravitazionali rappresentano un fenomeno molto raro che tuttavia può essere osservato. Lo scorso 26 dicembre due buchi neri distanti dalla Terra 1,4 miliardi di anni, sono stati osservati dagli scienziati di Ligo.  L’esistenza delle onde gravitazionali peralro dimostra che la teoria di Enstein che non aveva i mezzi allora per sottoporla a verifica, era esatta. Gli scienziati di Ligo dettagliano che l’osservazione è stata fatta dai rilevatori gemelli, Hanford e Livingstone. Queste onde gravitazionali si sarebbero prodotte circa un miliardo e mezzo di anni fa negli attimi immediatamente precedenti la fusione tra due buchi neri con una massa 14 e 8 volte superiore rispetto a quella della Terra. Così ha spiegato Federico Ferrini, direttore dello European Gravitational Observatory (Ego): “Gli osservatori per onde gravitazionali rappresentano uno strumento unico per indagare il cosmo perche’ questi particolarissimi messaggeri cosmici portano con se’ informazioni che non saremmo in grado di ottenere in altro modo”. Così invece si è espressa Gabriela Gonzales, astronoma della Louisiana State University e portavoce della Ligo Scientific Collaboration: “È estremamente significativo che questi buchi neri fossero molto meno massivi di quelli osservati nel precedente rilevamento. Per via delle masse più leggere, le onde prodotte hanno passato infatti un tempo maggiore – circa un secondo in più – nello spettro di sensibilità dei rilevatori”.  Fulvio Ricci Fulvio Ricci, coordinatore della collaborazione Virgo, che fa capo allo European Gravitational Observatory (Ego) fondato e finanziato da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal Consiglio nazionale delle ricerche francese (Cnrs), ha spiegato che: “E’ un evento molto più debole ed era stato individuato nel primo mese di analisi dei dati”. E che: “potrebbe benissimo essere una fluttuazione dei due rivelatori. Ma in molti sono pronti a scommettere su un evento gravitazionale”.

 

Insomma l’osservazione delle onde gravitazinali grazie a questi strumenti  sempre più sofisticati ci consentono di progredire nella conoscenza del nostro Universo, l’enigma degli enigmi che tanto ci affascina.

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