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Cimice asiatica, entro fine anno potrà essere contrastata con un metodo naturale

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Cimice asiatica
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Cimice asiatica

Il Trussolcus halyomorphae è il parassita antagonista della cimice asiatica, l’Halyomorpha halis, che negli ultimi anni si è diffusa anche in Italia, in particolare in Piemonte. In tal senso è in arrivo una importante novità.  Così in particolare si è espresso il deputato Pd Mino Taricco: “Entro fine mese arriverà in Italia un parassita buono per combattere la cimice asiatica”. La norma che dovrebbe essere firmata a breve dal presidente della Repubblica prevede una deroga al divieto di introdurre in Italia specie esotiche di insetti. Questi insetti, il cui nome scientifico è  Halymorpha halys, hanno iniziato a svernare nelle case del Nord-Italia. Ogni femmina può depositare circa 300-400 uova due volte all’anno. Rispetto a quella italica  presenta un colore molto più scuro tendente al marrone. Stando a quanto riportato dalla Coldiretti la situazione può definirsi già drammatica in Friuli e Veneto, inoltre la cimice asitica si sta acclimitando anche in Lombardia e Piemonte. Gli insetticidi utilizzati non sembrano in grado di fermarne l’avanzata, per cui al momento l’unica misura veramente eficace consiste nell’impedire di farli entrare in casa mediante l’apposizione alle finestre di barriere fisiche, come avviene già per le zanzare ad esempio. Non avendo antagonisti naturali producono notevoli danni alle coltivazioni guastandone i frutti. Da qualche anno anche in Italia bisogna fare i conti con la Cimice asiatica. Questi insetti, il cui nome scientifico è  Halymorpha halys, hanno iniziato a svernare nelle case del Nord-Italia. Ogni femmina può depositare circa 300-400 uova due volte all’anno. Rispetto a quella italica  presenta un colore molto più scuro tendente al marrone. Gli insetticidi utilizzati non sembrano in grado di fermarne l’avanzata, per cui al momento l’unica misura veramente eficace consiste nell’impedire di farli entrare in casa mediante l’apposizione alle finestre di barriere fisiche, come avviene già per le zanzare ad esempio. Non avendo antagonisti naturali producono notevoli danni alle coltivazioni guastandone i frutti. Queste cimici non trasmettono malattie infettive ma se schiacciate possono emettere un odore sgradevole. Rappresentano invece una vera e propria calamità per l’agricoltura. Il problema è avvertito soprattutto in Piemonte, in particolare i disagi maggiori riguardano i cittadini torinesi.

 

In questo senso il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte ha diffuso una comunicazione non solo per informare i cittadini ma anche per chiedere un contributo attivo da parte di tutti per arginare la proliferazione di questa cimice.

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