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Obesità nei bambini: una predisposizione genetica la favorisce

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Obesità

I bambini a rischio di obesità si possono individuare giàa 10 anni, in quanto alla base vi sarebbe un metabolismo più lento rispetto a quello dei coetanei a causa di una predispozione genetica. Sono questi i risultati di una ricerca condotta dall’Università di Pisa e dal National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases del Maryland. Lo studio, pubblicato sulla rivista Metabolism Clinical and Experimental, è stato condotto su 181 bambini nativi americani, in quanto in questa etnia i tassi relativi all’obesità risultano particolarmente elevati. I bambini sono stati visitati a 5 e 10 anni, fasi cruciali della crescita durante l’infanzia. Pertanto individuare quanto prima questi bambini potrebbe permettere di prevenire le conseguenze che l’obesità potrebbe avere nell’età adulta, ad esempio il diabete o l’aumento dei rischi cardiovascolari. I ricercatori in particolare dopo ave esaminato i dati metabolici dei bambini a 5 e 10 anni, li hanno confrontati con l’aumento di peso a 15 annni. Per farlo hanno esaminato la variazione dell’indice di massa coporea secondo unità standardaizzate (“z-score”). Tale indice passa in rassegna non soltanto il peso corporeo ma anche altri fattori quali il sesso,  l’età e l’altezza. L’obesità infantile, almeno nel nostro paese, può considerarsi una vera e propria emergenza. In particolare stando ai dati di una recente ricerca condotta dall’Istituto superiore di Sanità che ha preso in considerazione i bambini delle scuole primarie di età compresa tra i 6 e i 10 anni, è risultato che il 24% dei bambini italiani è in sovrappeso mentre il 12% è obeso. Entrando più nello specifico è emerso che l’11% non fa la prima colazione mentre il 28% la fa in maniera non adeguata, l’82% invece fa una merenda a scuola che non si può considerare qualitativamente corretta. Inoltre ben il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non mangiano nè frutta nè verdura. Insomma dalla ricerca emerge un quadro che fotografa perfettamente abitudini alimentari poco corrette, che hanno come conseguenza per l’appunto il sovrappeso o l’obesità vera e propria.

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