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Cucina: rischi e pericoli invisibili di cui siamo inconsapevoli

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Cucina rischi microscopici
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Cucina rischi microscopici

Siamo abituati a considerare la cucina come uno dei luoghi più igienici della casa, in quanto vi prepariamo, cuciniamo e conserviamo gli alimenti. In realtà non è proprio come pensiamo ed anzi proprio in questa stanza della nostra casa che reputiamo tra le più sicure, si celano rischi e pericoli per la salute.

Cucina: quello che non sappiamo

Consideriamo dei semplici gesti quotidiani. Ad esempio partiamo dai coltelli. Quando li utilizziamo per tagliare la carne sulla superficie dei taglieri, questi ultimi possono contenere dei batteri che possono trasferirsi facilmente ad altri cibi. In tal modo la stoviglia contaminata può quindi diventare veicolo di trasmissione di malattie infettive. Anche la spugna che utilizziamo quotidiamente per quanto strano possa sembrare può diventare un veo e proprio ricettacolo di batteri, in particolare delle salmonelle. Sempre riguardo agli strofinacci comunemente usati, stando a uno studio  condotto dall’Università di Mauritius, presentato in occasione dell’incontro dell’American Society for Microbiology, Asm microbe, gli strofinacci comunemente utilizzati in cucina potrebbero potenzialmente essere causa di intossicazioni alimentari. Stando infatti a quanto emerge da questa ricerca, il 49% degli asciugamani da cucina presentava un aumento della crescita batterica sulla base di fattori quali il numero di persone presenti in famiglia e la presenza di bambini. In particolare il 36,7% dei campioni analizzati presentava coliformi, il 36,7% enterococchi e il 14,3% stafilococchi aurei. Tra i coliformi rientra l’Escherichia Coli, un batterio che si trova anche nella flora intestinale umana, che può indicare la presenza di contaminazioni fecali e in generale di una scarsa osservanza delle norme igieniche. Gli altri batteri patogeni per la salute umana sono la Listeria monocytogenes che contamina i formaggi freschi e molli (come quelli a pasta filata e gli erborinati). Si tratta di un microrganismo che si sviluppa tra +3°C e i 45° pertanto è in grado di contaminare gli alimenti anche se sono conservati in frigorifero. Ne esistono due forme: la più diffusa causa diarrea che si manifesta poche ore dopo aver ingerito il cibo contaminato e quella più grave che invece è invasiva e sistemica e può dar luogo a encefaliti, meningiti e finanche sepsi.

Escherichia Coli: è il principale batterio utilizzato come indicatore di contaminazione fecale. Vi sono numerosi ceppi patogeni, che possono provocare patologie anche gravi nell’uomo. Può rinvenirsi in tutti gli alimenti manipolati in condizioni igieniche non sufficienti: dalle carni, ai prodotti lattiero caseari, ai prodotti ittici, agli ortofrutticoli.

Clostridium Botulinum: è un batterio sporigeno che si sviluppa in assenza di ossigeno), che produce una pericolosa tossina (la tossina botulinica). Può svilupparsi nelle conserve, in particolar modo in quelle casalinghe, dove non sempre la preparazione e la sterilizzazione, fasi fondamentali, vengono effettuate col necessario controllo.

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