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Cerere: nel passato c’era acqua liquida

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In passato c’era acqua liquida sul pianeta nano di Cerere. E’ quanto emerge da una studio condotta dalla ricercatrice italiana dell’Inaf, Maria Cristina De Sanctis. La scoperta è avvenuta grazie alle osservazioni dello spettrometro italiano VIR a bordo della missione Dawn della NASA, fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) sotto la guida scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Così si è espressa in merito la stessa ricercatrice: “È la prima volta che vediamo una quantità così alta di questo materiale in altre zone del Sistema solare”. Dalle ricerche sembrerebbe quindi che Cerere abbia ospitato dell’acqua allo stato liquido in epoche geologiche recenti.  E’ all’interno del cratere Occator che presenta la più elevata concentrazione di carbonati mai registrata in ambienti al di fuori di quello terrestre, è avvenuta questa scoperta. I carbonati di calcio sul nostro pianeta sono tipici degli ambienti idrotermali. Per i ricercatori questo quantitativo di carbonato non deriva dall’impatto di un asteroide ma è prodotto all’interno degli strati più profondi del pianeta. I sali potrebbero indicare quindi la presenza di un antico oceano o dell’acqua accumulata e poi risalita in superficie milioni di anni fa. La descrizione della scoperta di questi carbonati di calcio è stata pubblicata sulla rivista Nature.

 

Recentemente i ricercatori sono riusciti a spiegare anche il mistero relativo alle macchie luminose presenti sulla superficie di Cerere che sarebbero dei crateri da impatto formati soprattutto da sale (solfato di magnesio) dopo una sublimazione di ghiaccio d’acqua ricca di minerali. Nel cratere Occar in particolare quando arriva la luce del Sole, l’evaporazione del ghiaccio d’acqua determina una sorta di foschia di polveri e vapore, che appaiono e dispaiono.

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