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Roberto Saviano accusa Matteo Renzi: “Ammetta che al Sud nulla è stato fatto”

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Ancora dalle pagine di Repubblica, lo scrittore Roberto Saviano scrive un’altra lettera a Matteo Renzi. All’epoca lo scrittore chiedeva al premier in che modo intendesse contrastare le organizzazioni camorristiche per quanto riguarda il riciclo del denaro sporco in attività legali. L’autore di Gomorra stavolta critica lo scarso operato del Governo in tema di interventi per rilanciare il Sud: “Le istituzioni italiane devono infatti chiedere scusa a quei milioni di persone che sono state considerate una palla al piede e, allo stesso tempo, sfruttati come un serbatoio di energie da svuotare“. Saviano prene le mosse dal rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno. Quello dello scrittore è proprio un monito a Matteo Renzi: “Nonostante il tempo sia scaduto e la deindustrializzazione abbia del tutto desertificato l’economia e la cultura del lavoro del Mezzogiorno Lei ha il dovere di agire. E ancora prima di ammettere che ad oggi nulla è stato fatto. Solo così potremo ritrovare la speranza che qualcosa possa essere davvero fatto“. Lo scrittore sottolinea che il Sud non è una battaglia persa, non è troppo tardi per agire, il paziente è tutt’altro che morto: “Ci sono tantissime persone che resistono attivamente a questo stato di cose e Lei ha il dovere di ringraziarle una ad una. Sono tante davvero. E tutte assieme costituiscono una speranza per l’economia meridionale“. Inoltre sottolinea come aiutare il Sud non significa rispolverare l’assistenzialismo ma fare in modo che i talenti che vi sono, possano esprimersi al meglio senza essere costretti ad abbandonare la propria terra d’origine per costruirsi un progetto di vita: “Ma aiutare il Sud non vuol dire continuare ad “assisterlo” ma lasciarlo libero di diventare laboratorio, permettergli di crescere diversamente: con i suoi ritmi, le sue possibilità, le sue particolarità. Non dare al Sud prebende, non riaprire Casse del Mezzogiorno, ma permettere agli imprenditori con capacità e talenti di assumere, di non essere mangiati dalla burocrazia, dalle tasse, dalla corruzione“. Infine Saviano ricorda a Renzi che dal Sud stanno scappando perfino le mafie perché non c’è proprio più nulla da depredare: “Permette un paradosso? E’ un tristissimo paradosso. Dal Sud, caro primo ministro, ormai non scappa più soltanto chi cerca una speranza nell’emigrazione.

 

Dal Sud stanno scappando perfino le mafie: che qui non ‘investono’ ma depredano solo. Portando al Nord e soprattutto all’estero il loro sporco giro d’affari. Sì, al Sud non scorre più nemmeno il denaro insanguinato che fino agli anni ’90 le mafie facevano circolare“.

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